Lam-Ky-Soon gli consiglia di comperare un minimo di materiale e di dipingere una veduta di Parigi. Fernando ansioso, pieno di dubbi stringe il suo piccolo cavalletto vicino al giardino di Luxembourg.
Una ragazza gli chiede: Niente ispirazione per l'artista? Continui diritto e lì scoprirà la fontana de'Medici.
Fu il suo primo incontro con la bellezza assoluta; disegna rispettando dettagli, ombre e luci. Alla fine della settimana prepara i colori e li mescola, come se l'avesse sempre fatto.
Comincia a dipingere : è l'inizio della grande avventura!
Dal 1952 al 1960 è il periodo detto " Trompe-l'œil ", Iperrealista e Surrealista, anche se questi appellativi non esistevano ancora.
Infatti sono gli anni difficili. Niente soldi, pochi soggetti da dipingere. Ma il suo Surrealismo viene solo dai suoi giochi di luce e dalla disperazione di un periodo miserabile, dove per creare nella sua piccola camera d'albergo doveva aprire la porta e dipingere contro la ringhiera della scala per avere un po' di distanza. Così ha realizzato il Gioco della morte, la sua storia commovente è all'inizio della biografia.
Gli anni 60 cominciano ad offrirgli una certa facilità finanziaria, la possibilità di comprare, di affittare ciò che gli piaceva : begli oggetti, cristalli ecc...
Noi entriamo allora nell'universo di Gualtieri.
Capta l'anima degli oggetti per restituirla con una delicata sottigliezza e un infinita suntuosità.
L'affascinante luce del Violino zigano, quella dolce de La Luce dell'Haggada, i rilievi dei ricami, i voli di pizzo, toccano tutti i nostri sensi.
Diventa allora il pittore della realtà poetica, e soprattutto un pittore emozionale!
Le sue nature morte, organizzate nella ricerca della composizione, raffinate nella scelta dei soggetti, perfette nelle loro interpretazioni dove tutto scivola, perchè anche nell'estrema precisione mai il tratto ed il contorno sono percettibili.
Gli oggetti divengono delle "personalità luminose".
Il tessuto indiano sotto un battello di legno esprime la violenza di una tempesta.
La frangia di Fantasia da la voglia irresistibile di accarezzarla di toccarla.
L'analisi dell'opera e l'intimità della vita dell'artista si fondono in periodi ricchi e poveri che influenzano l'ispirazione del pittore. Questa evidenza è raramente ricordata nel linguaggio filosofico dei critici.
Non è più né " Trompe-l'œil " né Iperrealismo né " Realismo poetico ", né Surrealismo, ma è Gualtieri: un flusso di luce e di emozione.
E' " il pittore del bello ".
E' il pittore dello " Splendore del Reale ", dove il quotidiano è illuminato dall'interno.
Qualcuno lo chiama " il Piliste " come se le sue composizioni fossero illuminate da pile nascoste.
Spesso gli chiedono:
Perchè il rosso? - Da la vita come la circolazione sanguigna al viso e al corpo. Permette alla pittura di ben aderire alla tela.
Perchè dipinge i cristalli rotti? - Tutti i cristalli, anche quelli belli sono di serie ma la spaccatura é unica e da un profilo insolito e drammatico a un cristallo anche ordinario.
Gualtieri con il suo lavoro è così concentrato, quando finisce di lavorare che lascia facilmente cadere quello che tocca.
Spesso i critici filosofeggiano sui tormenti della pittura, sono semplicemente tormenti della vita : la povertà semplifica le composizioni, il benessere permette la suntuosità.
Per finire lasciamo parlare l'artista: - La tecnica è una procedura statica e l'opera d'arte è in movimento. - Desidero catturare le trasparenze, le mille luci di un colore, scegliere e avvicinare l'oggetto per far emergere dalla loro giusta collocazione il mistero della terza dimensione, nella perfezione della natura per raggiungere lo Splendore del Reale.
GUALTIERI è LA PASSIONE DELL'IMPOSSIBILE.
E' di un'indipendenza essenziale e osa creare all'opposto di tutte le mode.
Egli ci offre un reale magnificato, sotto un gioco di luce impressionante, in un mondo insolito, splendido che non si sa dimenticare. Le sue nature morte sono degli ambienti che fanno sognare.
Andate a scoprirlo a Talamello!
Un pittore che non si può catalogare!
Un pittore, fuori dal tempo...
Questo è il caso eccezionale di Fernando Gualtieri.